La storia del Teatro è legata
alla nascita nell’anno 1673 di un’Accademia denominata
dei Concordi, che adottò il motto “Reddit concordia
tutos”, che stabilirono la loro sede nelle stanze della
Compagnia di Santa Croce ove eressero un piccolo teatro. Il motivo
della sua fondazione è descritto dall’Accademico
Cinelli nei suoi Annali “La Terra di Asinalonga …
non doveva rimaner priva d’ una Accademia, che d’altre
Terre meno colte la distinguesse [e dovendo servire] per esercizio
della Virtuosa Gioventù”.
Dopo un periodo di abbandono l’attività riprese nel
1750 con il nuovo nome “Accademia degli Smantellati”
in riferimento alla distruzione delle mura operata dai senesi
nel 1312.
Iniziarono diverse iniziative culturali tra cui la più
importante fu l’apertura il 20 agosto 1756 della Pubblica
Libreria d’ Asinalonga.
Dopo pochi anni la Biblioteca fu dimenticata ed i libri scomparvero;
se ne trovano tuttora tracce nelle bancarelle dei mercatini con
il timbro della Biblioteca.
Negli anni successivi l’attività fu preminentemente
letteraria; risale al 1760 la richiesta
di
protezione da parte del Cardinale Nereo Corsini e l’adozione
del motto “Et munimen habet nullo squassabile ferro”
stante a significare che, “ …l’Accademia nostra,
benchè senza ripari, e qual Città senza Mura, colla
pace, e concordia, che in noi regna è bastatamente sicura,
e difesa”
Nel 1774 fu incaricato di restaurare il teatro l’architetto
chiancianese Leonardo De Vegni mentre nel 1796 il Consiglio dell’Accademia
decise di costruirne uno nuovo su disegno dell’Accademico
G. Paolo Terrosi. Verosimilmente il Terrosi si ispirò al
progetto del De Vegni presentato al Comune per il portico teatro
nell’attuale piazza Garibaldi nel 1774. I lavori terminarono
nel 1807.
L’inaugurazione non fu sfarzosa a causa dei debiti contratti
per la sua costruzione. Si hanno poche notizie sull’ attività
che sicuramente fu rivolta a rappresentazioni teatrali e feste.
All’attività teatrale si alternarono serate da ballo
e veglioni, il teatro divenne il luogo di ritrovo della comunità
al quale si fa riferimento ogni qualvolta occorre uno spazio di
rappresentanza e questo contrariamente a quanto voluto in origine
dagli Accademici. Nei successivi anni furono fatti innumerevoli
lavori di manutenzione e restauro secondo un preciso bisogno di
decoro e rappresentatività.
Il 13 febbraio 1878 il teatro prese il nome del maestro Ciro Pinsuti
(1828-1888), compositore di opere musicali, molto conosciuto all’estero.
Ne 1885 il Consiglio decise di restaurare il teatro e di acquisire
nuovi locali adiacenti su progetto di Augusto Corbi che curò
anche le decorazioni.
Nel 1889 fu sostituito l’impianto di illuminazione a petrolio
con quello ad acetilene.
Nel 1906 si adeguò la struttura con uscite di sicurezza,
guardaroba e locale per il caffè; fu acquistata anche una
casa a pian terreno che consentendo un’ulteriore uscita
serviva da magazzino e rimessaggio per le scenografie. L’anno
successivo fu acquistata un'altra casa adiacente che consentì
la realizzazione di vasti locali, indipendenti ma comunicanti
con il teatro, adibiti a sala da ballo, secondo caffè e
cucina.
Dopo la chiusura avvenuta agli inizi degli anni ’80 per
la non agibilità del teatro, si giunge all’anno 1989
in cui l’Amministrazione Comunale acquisisce il teatro dall’Accademia
degli Smantellati.
Nel 1997 viene presentato il progetto esecutivo ed avviate le
procedure per l’assegnazione dei lavori.
Il 6 aprile 2002 il teatro restaurato ritorna alla fruizione della
comunità di Sinalunga.
Il Teatro Comunale Ciro Pinsuti
si trova nel centro storico di Sinalunga ed è sottoposto
a vincolo per l'interesse storico e monumentale dalla Soprintendenza
ai Beni Archelogici.
Il complesso comprende la sala per il pubblico e tre ordini di
palchi di cui due praticabili per un totale di 150 posti, una
sala polifunzionale, il foyer/bar, ufficio e sala riunioni.
Attività teatrale
Dal 1807 inizia una vera e propria attività teatrale con
il genere “Opera in musica”con compagnie soprattutto
toscane a cui si affiancano dilettanti locali. Tra le principali
opere è da ricordare L’inganno felice, Tancredi,
L’ Italiana in Algeri di Rossini, , Trovatore e Ballo in
maschera diretti da Domenico e Ciro Pinsuti, Ernani e I due Foscari,
Fra Diavoli. Grande successo ebbe nel 1885 l’opera La Margherita
del maestro Ciro Pinsuti rappresentata 18 volte ed 11 il Faust.
Vi si svolgono anche feste da ballo, “veglioni”, durante
il periodo di Carnevale, spettacoli di prestigiatori, rappresentazioni
teatrali di sapore ottocentesco tipo La ceca di Sorrento etc.
Con la venuta di Garibaldi a Sinalunga fu tenuto un trattenimento
in suo onore; a tutto questo va aggiunto l’ uso da parte
della Società Filodrammatica e della Società Filarmonica
per le loro rappresentazioni.
Agli inizi del ‘900 e sino agli anni 30 si alternano sul
palcoscenico compagnie drammatiche di un certo nome come Cecchi-Capodoglio,
Martini-Ravielli etc. e compagnie di operette come quella di Fineschi
e Gandosio
A partire dal 1931 le attività del teatro furono affiancate
da quelle del Partito Nazionale Fascista con proiezioni di spettacoli
cinematografici.
Negli anni ’40 l’attività
fu svolta dalla locale Filodrammatica di cui è da ricordare
l’operetta del maestro Pieri Casa mia, Casa mia.
Dopo la 2à guerra mondiale tornano compagnie drammatiche:
Martini- Ravielli, Clara Calamai, Fosco Giochetti e la locale
Filodrammatica con le operette Acqua Cheta e l’Isola Verde
del maestro Pieri.
Negli anni ’70 e ’80 con sporadiche aperture per veglioni
o manifestazioni culturali i dilettanti locali mettono in scena
Sarto per Signora di G.Feydeau e Lo Smemorato di E. Caglieri.
Il 6 aprile 2002 inaugurazione del teatro restaurato con la commedia
“Il cavaliere errante: cronaca di una partenza”
La programmazione negli anni
Programma di apertura
anno 2002
anno 2003
anno 2004
anno 2005
anno 2006
anno 2007
